La denuncia di agronomi e architetti sul rischio idrogeologico: «Manutenzione del verde a chi non ha la formazione»

TERAMO – "In Italia, e anche in provincia di Teramo, purtroppo la gestione del verde urbano avviene per ‘sentito dire’, affidando la manutenzione del verde a personale non qualificato, privo della necessaria formazione prevista dalla Legge n.154 del 28/07/2016, e non rivolgendosi a tecnici specializzati ed iscritti agli albi professionali".

Lo scrivono in una lunga nota congiunta, alla luce dei disastri degli ultimi giorni per il maltempo che ha colpito la Penisola, Meri Serrini, per l’ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali della provincia di Teramo e Raffaele Di Marcello per l’ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Teramo. "La cronaca degli ultimi giorni ha riproposto notizie di alberi caduti, con perdite di vite umane, e abbattimenti ‘per ragioni di sicurezza’, di interi filari lungo le nostre strade, non ultimo quello che ha reso la statale 17 dell’Altipiano delle cinque miglia una landa desolata. Alberi pericolosi, scrivono i giornali; alberi difficili da mantenere, sostengono molte amministrazioni. E così si tagliano esemplari sani, solo per paura che possano cedere improvvisamente, o si procede a capitozzature che, a detta di chi li esegue, metterebbero in sicurezza gli esemplari ‘rinforzandoli’", scrivono i due esperti sottolineando che gli esperti iscritti agli albi "opportunamente coinvolti procederebbero a valutazione di stabilità arborea di tutte le piante, selezionando e mettendo in sicurezza gli esemplari malati e/o danneggiati garantendone il loro solo abbattimento e preservando gli esemplari sani e stabili. Anche dove esiste il Regolamento del Verde questo viene spesso disatteso, e i piani comunali di gestione del verde sono strumenti sconosciuti alla maggior parte delle Amministrazioni". "Gli alberi – proseguono i rappresentanti degli ordini degli Agronomi e degli architetti paesaggisti di Teramo – non sono utili solo come straordinario presidio antinquinamento, ma costituiscono un vero e proprio dispositivo di messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico".